Il corpo è un’unità; la persona è un’unità di corpo, mente e spirito.
Ciò significa che un’alterazione funzionale del corpo può causare un’alterazione psico-emotiva o viceversa, ma significa anche che da un punto di vista anatomico tramite il tessuto connettivo tutte le strutture corporee sono collegate tra loro anche da un punto di vista fisiologico, è infatti nella matrice extracellulare, costituente del tessuto connettivo che avviene la comunicazione tra il sistema nervoso, endocrino ed immunitario.
Il corpo è capace di autoregolazione di autoguarigione.
Il fondatore della medicina osteopatica, Andrew Taylor Still, parlava dell’organismo umano come della “farmacia di Dio” poichè in esso sono presenti tutti quei composti chimici necessari a conservare o a rispristinare la salute. In questo senso la medicina osteopatica è una medicina di stimolazione mentre la medicina allopatica è troppo spesso una medicina di sostituzione intervenendo sull’organismo con i farmaci e la chirurgia.
L’osteopata liberando le restrizioni di mobilità del tessuto connettivo ripristina un corretto fluire del sangue, della linfa, dei messaggi nervosi ed ormonali. Uno dei più conosciuti aforismi di Still cita: “Il ruolo dominante, o governo, dell’arteria deve essere assoluto, universale e non ostacolato, oppure ne conseguirà la malattia “, oggi anche la medicina moderna ha compreso quanto sia importante il ruolo della circolazione ai fini della conservazione della salute e nella cura della malattia.
La struttura e la funzione sono in relazione reciproca.
Una struttura anomala conduce ad una funzione anomala e viceversa. Still affermò con coraggio che: “La malattia è il risultato di anomalie anatomiche a cui fa seguito una perdita dell’armonia fisiologica“.
L’osteopata studia la morfologia, le asimmetrie, i cambiamenti tissutali, la postura del paziente per individuare dove possono trovarsi le eventuali disfunzioni somatiche ossia le restrizioni di mobilità del tessuto connettivo che se non trattate porteranno prima ad una alterazione funzionale e poi alla malattia. Ecco che la medicina osteopatica diventa una medicina di prevenzione visto che cura delle condizioni precliniche in cui sono presenti disturbi funzionali.
Sempre Still affermava: “L’obiettivo del medico deve essere quello di trovare la salute. Tutti sono capaci di trovare la malattia“. Quante volte di fronte ad una distorsione ci si è fermati a considerare solo la situazione che l’ha provocata, come le condizioni del terreno, oppure l’esito di essa, ad esempio la distrazione dei legamenti, e non invece il quadro anatomico, posturale e funzionale che ne sono stati la premessa?
Una terapia razionale poggia sulla comprensione dei suddetti principi.
cosa dicono di me